È incredibile, lo so.

La cosa che mi viene in mente più spesso è come G riuscisse a dividere gli zampironi senza romperli. Li prendeva con entrambe le mani, li scollava con cura e poi faceva un piccolo movimento come a ruotarli e tac si staccavano, come per magia. Non li rompeva mai. Io non ci riesco, li spacco, mi innervosisco…

T parla della sua ex moglie; lo ha lasciato circa 6 mesi fa. 

Non hanno figli, non li hanno voluti, dice che si sentivano poco “capaci” di diventare genitori, “eternamente ragazzi” sono le sue parole a descrivere la loro coppia.

Ha 55 anni e un aspetto giovanile, veste con jeans e polo di colori vivaci e i suoi capelli brizzolati non sono sufficienti a conferirgli la sua età. Un sorriso aperto e uno sguardo diretto e cristallino lo fanno apparire “il ragazzo” che dice di essere.

G ha detto semplicemente che non abbiamo costruito granché… (imprecazione) 30 anni insieme… una casa acquistata, viaggi, progetti (imprecazione)!  Ha buttato una sera tutti gli abiti in due grosse valigie, piangeva, io gridavo e piangevo, lei piangeva forte. Ma non si è fermata. Se ne è andata. 

Quello che proprio non capisco è il motivo vero. Ha un altro, lo so, me l’ha detto. Ma non può durare. È un cretino, lo conosco. Il tipo intellettuale. Quello che parla di libri e filosofia. Non dura, glielo dico io. Non è lui il motivo. È insignificante.

Si tiene le mani sulle cosce e le muove avanti e indietro a sfregarle sui pantaloni. 

Incredulo, arrabbiato, sconcertato. Gli dico. 

Spaesato, mi risponde. Guarda il pavimento. Sospira. Come si sentirebbe lei? 30 anni sono più della metà della mia vita. E li ho passati con lei. E con quel suo (imprecazione) di modo di staccare gli zampironi. Ieri sera ne ho rotti tre e li ho accesi tutti spezzettati piantandoli nella terra di uno dei suoi (imprecazione) di vasi. Stanno morendo le piante, non gli dò l’acqua. Mi dimentico e quando mi ricordo comunque non lo faccio, non ne ho testa.  La casa è un delirio e ci sono pile di piatti da lavare e vestiti ovunque. Dovrei prendere una donna delle pulizie.

C’è tanta fatica ad affrontare la quotidianità, la routine domestica. Lo guardo ma lui non alza lo sguardo dal pavimento, mi accorgo che trattiene il pianto. Penso che forse si vergogna.  

Solleva il viso e si toglie gli occhiali, per asciugarli e pulirli con il bordo della maglietta.

Aggiunge sottovoce:
È buffo che si provi dolore rompendo gli zampironi.

Scambio all’interno di un percorso di counseling.
Il testo è stato approvato dal cliente che ha acconsentito alla pubblicazione in questa forma.

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